Telefonia, l’assenza del 4G favorisce lo spopolamento dei piccoli comuni?
Nel mondo contemporaneo avere sempre a propria disposizione una connessione internet performante fa la differenza. Ne consegue come sia difficile, se non impossibile, pensare di lavorare vivendo in zone d’Italia che ancora non sono raggiunte dal segnale di telefonia mobile o Wi-Fi. Per quanto la copertura a livello nazionale negli ultimi anni abbia fatto enormi passi da gigante, purtroppo esistono ancora zone dove è possibile vedere sul display del proprio smartphone la dicitura “rete non disponibile”.
La situazione dei comuni senza copertura
Secondo i dati che sono stati diffusi dall’Uncem, ovvero dalla Unione Nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, in Italia oggi ci sarebbero ben 1220 Comuni senza copertura. Con la diretta conseguenza che molti giovani e meno giovani sono sostanzialmente portati a trasferirsi altrove per non sprecare interessanti opportunità professionali. Ancora oggi infatti abbiamo alcune zone dove semplicemente non si può utilizzare lo smartphone per chiamare, mandare SMS o navigare. Nonostante più siti abbiamo indagato sulle possibili soluzioni alla rete mobile non disponibile, tutte si sono rivelate dei palliativi e l’assenza di reti 4G, Wi-Fi e persino 3G sarebbe anche una delle cause che spiegano il progressivo spopolamento di questi piccoli comuni. Si pensi ad esempio alle difficoltà incontrate da piccole realtà commerciali anche solo per consentire i pagamenti con il POS. Molti potrebbero pensare che si tratti di un problema comunque limitato ma, dati alla mano, sarebbero almeno 5 milioni gli italiani che hanno difficoltà a telefonare. A essere coinvolti non ci sono solo comuni montani, ma anche comuni che si trovano in pianura. Per risolvere in modo concreto questo problema l’Uncem ha deciso di chiedere l’attuazione di un piano nazionale congiunto al fine di realizzare una rete di telefonia per una trasmissione dai più capillare.
Copertura nei piccoli comuni: possibili soluzioni
Dal momento che stiamo parlando di un problema importante anche perché contribuisce direttamente allo spopolamento di piccoli comuni, vediamo quali potrebbero essere le soluzioni a disposizione. Uncem, ad esempio, ha proposto che lo Stato debba obbligare gli operatori di telefonia mobile ad ampliare la portata del proprio segnale. Per conseguire questo obiettivo gli operatori dovrebbero installare necessariamente dei nuovi impianti al fine di aumentare la copertura. Non solo, l’Uncem ha anche proposto di permettere a Comuni, privati o aziende di poter acquistare i ripetitori e associarli alla rete generale e che si debbano installare stazioni di base anche sulla base dei picchi di flusso turistico proprio in quelle località la cui economica è maggiormente dipendente dal turismo.
Come verificare la copertura
Anche se la situazione della copertura dovrebbe possibilmente migliorare nei prossimi anni, a oggi chi vive in piccoli comuni deve sapere che strumenti utilizzare per verificare la copertura nel proprio comune di residenza. I diversi operatori di telefonia mobile segnalano tutti sul proprio sito web la copertura e quali sono i Comuni che risultano essere effettivamente raggiunti dal segnale. Attualmente non ci sono provider che garantiscono il 100% della copertura in tutto il territorio nazionale. Chi volesse sottoscrivere un contratto telefonico con un operatore dovrebbe quindi eseguire prima la verifica della copertura per evitare brutte sorprese.
Le conseguenze del divario digitale
Ma quali sono quindi le conseguenze del divario digitale esistente tra aree urbane e rurali? Questo divario mette in difficoltà istituzioni, cittadini ma anche imprese. La conseguenza diretta della mancanza di copertura di rete è lo spopolamento accompagnato anche da una desertificazione commerciale sempre più rapida e inesorabile. Senza copertura infatti si azzerano anche le possibilità di fare telelavoro e la conseguenza tangibile è un impoverimento del territorio che vede anche l’emigrazione delle risorse umane. Per fortuna i diversi governi sembrano essersi accorti della gravità di questo problema e starebbero cercando di correre ai ripari.
Tratto da www.cellulare-magazine.it, scritto da Andrea Puchetti il 29 aprile 2022