La migliore rete mobile d’Italia? Altroconsumo: “Quella di Vodafone”
Secondo i dati rilevati dall’app CheBanda la compagnia brilla per qualità nonché per velocità di upload e download. Segue WindTre. Iliad terza per un soffio davanti a Tim
È Vodafone l’operatore più veloce d’Italia, secondo le rilevazioni effettuate da Altrconsumo tramite l’app CheBanda che ha censito velocità di download, velocità di upload, qualità della visione di un video e qualità di navigazione sui siti web.
Sul podio con 23.000 punti si conferma appunto Vodafone, seguita da WindTre con 21.000. Al terzo posto a sorpresa si piazza Iliad con più di 18.000 punti e arriva praticamente in pari con Tim.
La classifica degli operatori è stata stilata in base alla velocità e alla qualità della rete mobile mentre il giudizio complessivo è espresso con un indice a punti attribuito dall’algoritmo dell’app e che risulta dal rapporto tra le prove di velocità e quelle di qualità.
Stando a quanto emerge dall’indagine tutti e quattro gli operatori di rete che possiedono antenne proprie hanno comunque migliorato la qualità del segnale con investimenti importanti rispetto alla prima metà 2020. Vodafone e allo stesso modo Iliad ha aumentato il punteggio complessivo del 22%, Wind-Tre del 15% e Tim dell’8%. Ma a guardare il risultato complessivo degli ultimi mesi si nota che le molte restrizioni imposte dal coronavirus hanno pesato anche sulla rete: durante le diverse limitazioni si è registrato un peggioramento del segnale, sicuramente causato da un maggior utilizzo della rete e probabilmente anche dall’uso in ambienti chiusi. Da quando le regioni d’Italia sono ritornate “bianche” la qualità del segnale è migliorata nettamente, anche perché lo smartphone si utilizza di più all’aria aperta.
La metodologia dell’indagine
L’app Che Banda consente du effettuare test su 4 prove.
- Velocità di download. Viene calcolato il tempo necessario per scaricare un file di una determinata dimensione.
- Velocità di upload. Viene calcolato il tempo necessario per inviare un file di una determinata dimensione.
- Qualità della visione di video. Con questo test è possibile verificare il tempo necessario per far partire la riproduzione di un video e le sue eventuali interruzioni o errori.
- Qualità di navigazione sui siti web. Con il test è possibile verificare l’apertura di una lista di pagine internet in un browser integrato valutando se la pagina si apre correttamente o meno ed il tempo necessario.
Per ogni utente, in ogni località in cui effettua i test, viene considerata la media dei risultati da lui ottenuti: ipotizzando che un utente effettui 10 test a Milano e 5 test a Pavia, su Milano verrà conteggiato un solo test con il valore medio ottenuto nelle prove a Milano, e anche su Pavia si farà riferimento a un solo test con il valore medio ottenuto nelle prove a Pavia. In altre parole, sia a Milano che a Pavia, il peso di quell’utente sul giudizio di qualità nelle due città sarà di 1, e a livello nazionale il peso dell’utente sarà di 2: ciò evita di far pesare nel risultato complessivo i test ripetuti dal medesimo utente nelle stesse località, che siano zone particolarmente buone o, viceversa, particolarmente povere di rete: è infatti sufficiente considerarne la media per avere un’indicazione dell’esperienza di quell’utente in quella località.
Due diverse località pesano sul giudizio nazionale proporzionalmente alla loro popolazione: il punteggio ottenuto in una grande città impatterà quindi maggiormente rispetto a quello ottenuto in un piccolo paese. Questa modalità tiene conto dunque della distribuzione delle esperienze d’uso degli utenti, poiché saranno di più coloro che abitano in una grande città piuttosto che quelli che abitano in un piccolo paese.
La distribuzione della popolazione tra grandi città, piccola città e campagna viene mantenuta tramite un ulteriore processo di normalizzazione: per correggere l’effetto del minor numero di località di campagna coperte dalla nostra analisi, ossia in cui è stata utilizzata l’app Chebanda per la misurazione della qualità della rete mobile, rispetto alle città coperte, e dunque evitare uno sbilanciamento del risultato nazionale non proporzionale all’effettiva distribuzione delle densità di popolazione, le varie località italiane sono divise in categorie in base alla popolazione; successivamente il numero di test effettuato per ogni categoria è riproporzionato in base alla relativa densità di popolazione.
Tratto da www.corrierecomunicazioni.it; 09.09.2021