Digital marketing, i trend del 2021
I cambiamenti indotti dalla pandemia da Covid 19 hanno accentuato una tendenza già in corso nel digital marketing: la centralità del cliente. Per sviluppare una buona strategia i brand punteranno tutto su interattività, assistenza, trasparenza, marketing sociale e un mix di contenuti originali
Le tendenze nel digital marketing cambiano rapidamente, a maggior ragione in presenza di eventi capaci di sconvolgere le abitudini delle persone, com’è avvenuto quest’anno con la pandemia da Covid 19. C’è però un trend che nel tempo sembra confermarsi e rafforzarsi: la centralità del consumatore. I brand che sapranno comprendere appieno i loro clienti – bisogni, esigenze, modo di comunicare – sapranno intraprendere azioni decisive, che permetteranno loro di distinguersi, anche in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo.
L’impennata dell’e-commerce e le sue conseguenze
+55%
La crescita dell’e-commerce è collegata alle limitazioni agli spostamenti imposte dalla pandemia. Nel secondo trimestre 2020, negli Usa la crescita è stata del 71%, come rilevato da una ricerca di Salesforce. Importante l’incremento anche in Italia: secondo un’indagine realizzata da Netcomm, il primo lockdown ha convinto 1,3 milioni di italiani a comprare online per la prima volta. E l’e-commerce dovrebbe chiudere l’anno con una crescita del 55%. La migrazione degli acquisti e la familiarità acquisita con il web, dovuta anche alla diffusione dello smart working e al maggior tempo trascorso al computer, fa sì che i consumatori diventino col tempo sempre più competenti ed esigenti. Ormai chiunque apra un sito per ottenere informazioni o per comprare qualcosa si aspetta standard elevati: assistenza rapida ed efficiente, navigazione intuitiva e veloce, processo d’acquisto immediato.
Digital marketing trend 2021: ricerca vocale, chatbot e intelligenza artificiale
La ricerca vocale si è imposta negli ultimi anni grazie ad assistenti digitali come Siri, Cortana e Alexa. Entro la fine di quest’anno, ComScore prevede che metà di tutte le ricerche online sarà vocale. E pare solo l’inizio. I brand dovranno saper creare contenuti capaci di adattarsi a questo cambiamento. Allo stesso tempo diventerà imprescindibile l’integrazione nei siti aziendali dei chatbot, assistenti virtuali progettati per comunicare con i clienti 24 ore su 24, sette giorni su sette. Grazie agli sviluppi dell’intelligenza artificiale si stanno affinando, ma hanno già raggiunto un elevato livello di precisione, che rende il loro intervento (almeno per alcune funzioni) simile a quello umano.
Un pubblico socialmente consapevole
Secondo l’indagine Social Media Trends 2021, condotta da Talkwalker in collaborazione con Hubspot, questo è il trend numero uno. La tendenza riguarda soprattutto i più giovani. I brand non possono più ignorare l’attualità, i temi legati alla politica, all’ambiente, ai diritti. Per un’azienda oggi è fondamentale essere percepita come reale, onesta, con un volto, capace di fornire informazioni trasparenti e di contrastare attivamente le fake news. Una strategia di marketing fortemente improntata sulla vendita non funziona con le giovani generazioni.
La pubblicità è spesso percepita come invasiva e solo l’1% dei millenial sostiene che una pubblicità convincente crei fiducia. Di converso, una campagna di marketing guidata da una mission si collegherà con il pubblico ad un livello più emotivo, dando più risonanza al brand.
Il digital marketing (anche) per le piccole attività
Il primo lockdown ha costretto molte attività a fermarsi. È parso da subito evidente come avere un presidio digitale fosse fondamentale, non soltanto nella vendita ma anche nella capacità di raggiungere gli utenti. È stata quindi accelerata una consapevolezza che si prepara a consolidarsi nel 2021: anche Pmi e negozi di quartiere hanno bisogno di digital marketing. Raggiungere i propri clienti sfruttando tutti i canali possibili è la strategia più efficace per incrementare le vendite. Ma a che prezzo? Vista la digitalizzazione, la disponibilità di dati e l’evoluzione tecnologica, i costi non sono più una barriera d’ingresso significativa: esistono servizi a misura di Pmi, come Movylo, una soluzione che crea programmi fedeltà, gestendo una raccolta punti o inviando ai clienti offerte personalizzate.
Prodotti e servizi possono essere gestiti anche online, consentendo di vendere anche con la saracinesca abbassata. Smart Digital Marketing è invece un servizio per le Pmi che vogliono fare pubblicità online. Accompagna le aziende nella scelta dei canali, nella selezione delle immagini da utilizzare, nella definizione del budget e nella verifica dei risultati della propria campagna.
Il remix è il nuovo User Generated Content
Il remix è l’arte di esprimersi combinando format, template e contenuti diversi. Non è un genere nuovo, ma grazie ad applicazioni come TikTok, Koji e Instagram Reels è diventato sempre più diffuso e di semplice utilizzo. A monte di questa evoluzione c’è l’interattività, caratteristica dominante negli ultimi anni in qualsiasi strategia di digital marketing. Secondo uno studio di ComScore, il contenuto generato dagli utenti ottiene il 28% in più di engagement rispetto al contenuto brandizzato standard. Il video continuerà a essere il formato più coinvolgente, ma sarà sempre più spesso personalizzato con gif, giochi e soprattutto meme (le mention relative ai meme sono passate da 19,8 milioni nell’agosto 2019 a 24,9 milioni nel luglio 2020). Le aziende cercheranno di fornire agli utenti più asset creativi, dotandoli di strumenti e risorse per creare contenuti originali. Senza dimenticare strumenti più tradizionali come podcast e newsletter: la loro invenzione non è certo recente, ma continuano a trasformarsi e crescere.
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