“COINVOLGIMI E IO IMPARO”: IL 5G E LA RIVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE
Dall’università al mondo del lavoro, dalla medicina alla fabbrica, la connettività di quinta generazione apre nuove opportunità. In un percorso sempre più coinvolgente (per tutti)
L’apprendimento permanente è fondamentale per adattarsi e avere successo nel lavoro e nella vita. Ad affermarlo è l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che nel suo rapporto dedicato alla formazione continua, intitolato “Learning for Life”, ribadisce proprio questo concetto, ancora più centrale nelle società caratterizzate da rapidi progressi tecnologici e aumento dell’età media. Lo studio sottolinea quanto continuare a imparare in età adulta sia un valido supporto anche nell’ipotesi di shock improvvisi, come ad esempio è stata la pandemia da Covid-19. “In un mondo in costante mutamento – si legge nel rapporto – le competenze faranno la differenza”. E in questo, la tecnologia e la connettività di ultima generazione stanno giocando un ruolo sempre più da protagoniste.
Quando la formazione non ha età
L’apprendimento permanente inizia nell’infanzia e prosegue nella giovinezza: asilo, elementari, liceo, università. È un errore pensare, però, che il processo si fermi una volta entrati nella vita adulta e lavorativa. “Anche se l’istruzione non garantisce necessariamente un lavoro o il lavoro che si desidera – spiega l’Ocse – in tempi di crisi più alto è il proprio livello di istruzione e meno è probabile che si resti disoccupati. Più si è istruiti, insomma, e più si è preparati a reinventarsi nel corso della propria carriera”. Ecco perché è necessario investire nel lifelong learning, trasformandolo in un vero e proprio approccio culturale, in modo da diventare soggetti e non oggetto dei cambiamenti.
L’importanza dell’evoluzione tecnologica
Le nuove tecnologie, in questo processo, hanno un ruolo fondamentale. La pandemia, con e-learning e didattica a distanza (la cosiddetta Dad), ha lasciato intravedere l’impatto che l’innovazione può avere sulla sulla vita delle persone e sulle modalità con cui possono apprendere. È stato solo l’inizio di un percorso destinato ad accelerare. Una spinta decisiva arriva dal 5G: la quinta generazione della connettività wireless permette di connettere contemporaneamente più dispositivi (fino a un milione per chilometro quadrato) senza accusare rallentamenti, consente di navigare, scaricare e trasmettere a una velocità superiore e riduce il tempo di latenza, vale a dire l’intervallo di tempo tra l’invio e la ricezione di un dato. Si tratta di vantaggi che possono fare la differenza in centinaia di ambiti: mobilità, industria, intrattenimento. E formazione.
Immersi nella formazione
Grazie alla capacità di trasferire una grande mole di dati in modo rapido e quasi all’istante, il 5G è alla base di una formazione più coinvolgente, sia in presenza che a distanza. Se nei tradizionali processi educativi si prediligono lettura, osservazione e ascolto, l’innovazione tecnologica permette di arricchire il percorso con un approccio basato sull’interazione. Merito soprattutto della realtà aumentata, che permette di immergersi nella materia oggetto di studio, rendendo l’apprendimento più concreto ed efficace. D’altronde lo diceva già Benjamin Franklin: «Dimmi e io dimentico; mostrami e io ricordo; coinvolgimi e io imparo».
Dalle aule alle aziende:
ecco cosa cambia
La formazione può sfruttare la mixed reality: i contenuti virtuali si intrecciano con quelli fisici per arricchire l’esperienza. Il vantaggio? Le lezioni non saranno più solo teoriche ma diventeranno esperienziali. Grazie a visori per la realtà aumentata, professori e studenti (sia a distanza che in presenza) potranno vedere in modo più realistico l’oggetto dei loro studi, osservarlo da diverse angolature, maneggiarlo come se fosse reale.
Osservare il sistema solare mentre “fluttua” davanti agli occhi degli studenti non è come vedere un’illustrazione stampata nella bidimensionalità di un libro. Applicazioni come queste hanno declinazioni praticamente infinite, che non si fermano a scuola o nelle università: il 5G modificherà radicalmente la formazione professionale. Ecco che, ad esempio, in ambito sanitario i medici i possono visualizzare davanti a sé, in 3D, il risultato dei loro potenziali interventi, per poi condividere le immagini localmente o in remoto e formare i più giovani.
Nelle fabbriche, i tecnici e gli operai potranno imparare a utilizzare un nuovo macchinario sperimentando procedure e funzionalità nella sua versione virtuale. Tanti i vantaggi: gli incidenti durante la formazione si azzerano, ci si può allenare praticamente all’infinito aumentando la propria preparazione, si riducono i costi per l’azienda (che non deve preoccuparsi di guasti legati a interventi errati), aumenta il coinvolgimento dei lavoratori e si tiene traccia oggettiva dei loro progressi. Grazie alla complessità che il 5G è in grado di veicolare, sarà possibile – in un impianto produttivo come in sala operatoria – simulare scenari realistici, in modo da testare e imparare a gestire le emergenze prima che si verifichino. Una tecnologia simile a quella utilizzata durante l’addestramento dai piloti nei simulatori di volo. E che oggi è diventata alla portata di tutti.
Il 5G e l’apprendimento continuo
Proprio sulla formazione si è concentrata FifthIngenium, società italiana vincitrice dell’edizione 2020 di Action for 5G, il programma di Vodafone rivolto a startup, piccole e medie imprese che vogliono sviluppare un progetto basato sulla tecnologia 5G. A valergli il riconoscimento è stato Tinalp, software che, sfruttando la realtà virtuale e la realtà aumentata, rende più stimolante il processo di apprendimento, sia a scuola che in azienda. Tinalp sfuma le barriere tra mondo fisico e mondo virtuale permettendo a docenti, studenti e dipendenti aziendali di partecipare a un corso di formazione immersivo, sia in presenza che a distanza. La chiave è incentivare l’apprendimento grazie alla riproduzione di oggetti 2D – video e immagini – e all’interazione con contenuti 3D. La loro efficacia viene moltiplicata da elevata definizione e fluidità, dalla possibilità di utilizzo simultaneo da parte di più persone (anche nello stesso luogo) e dalla bassissima latenza. Cioè dalle caratteristiche salienti del 5G, che così diventa la molla capace di accelerare la trasformazione digitale, anche nel mondo della formazione. Il resto lo faranno la lungimiranza delle imprese, la fantasia degli sviluppatori, la competenza dei provider. E, naturalmente, la voglia di imparare e di guardare oltre. Che poi, in fondo, è l’ingrediente alla base del progresso.
Tratto dal Corriere della Sera, contenuto sponsorizzato da Vodafone e realizzato da CAIRORCS STUDIO